“I protagonisti sono l’Opera e l’Osservatore”
“I protagonisti sono l’Opera e l’Osservatore”
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Eugenio Galli nasce a Seregno (MB), dove lavora tuttora. Sin dall’adolescenza coltiva la passione per la pittura. Terminati gli studi scientifici a Monza lavora per circa vent’anni nella bottega orafa di famiglia specializzandosi in gemmologia. Dopo aver abbandonato la figurazione, agli inizi degli anni ’90 si sofferma sulla questione della luce approdando ad uno spazio creativo sottolineato da un colorismo fine e sommesso.
Iniziano così i suoi cicli astratti, denominati “materia e spirito”, “percezioni universali”, ” l’ elegia del bianco”, sino ad arrivare alla più recente produzione che sfocia in una particolare filosofia alla ricerca dell’universalità spirituale che va sotto il nome di “La trascendenza di Eugenio Galli” a questa nuova linea pittorica-scultorea appartengono “bianco su bianco”, “esplosioni” e le sculture in materiali vari, specie in cor-ten.
Eugenio Galli ha partecipato a numerose personali e collettive in Italia e all’estero tra Roma, Firenze, Milano, Berlino, Lugano, Lione, Budapest e Sharjah (Emirati Arabi) e il Cairo.
Sue opere sono conservate in collezioni pubbliche e private, nazionali ed internazionali.
…Una serie di sculture realizzate in ferro o corten acidato in cui Eugenio Galli elabora delle superfici che, nelle linee e nelle forme, indirizza in strutture ascensionali che trasfigurano e traslano i concetti e i moduli ricorrenti della sua recente pittura. Le patine elegantemente ricercate che Galli riesce ad ottenere, dopo molteplici prove ed esperimenti sulla materia, fanno esaltare i segmenti delle composizioni, armonizzandoli e rendendo ludica la struttura in spazi contenuti nella direzione orizzontale, mentre nella mezzadria verticale le opere tendono asintotticamente al’infinito evidenziando sia la bidiminensionalità che la tridimensionalità. Ne risultano sculture di medie e grandi dimensioni che muovono dall’elemento della base (terra) a quello dell’altezza (aria) come delle erme o stele che vengono fasciate con moduli ravvicinati che, nell’elevazione verso il cielo, spaziano e captano i riflessi della luce che colpisce queste patine ottenute con l’amalgama provocata da acidi controllati dall’autore. Questa esperienza che si inserisce nel terreno della storia dell’arte dove si ingloba il suo discorso modernista e che, volenti o non, colloca le sue opere tra i meandri di un’architettura che si muove alla ricerca di spazi nuovi e creativi per avallare delle proposte di integrazione a un arredamento abitativo avulso da qualsiasi geometria e prospettiva.
Franco Cajani
…Eugenio Galli è figlio radicato della terra di Brianza ed insieme cittadino aperto al mondo e alla ricerca di senso interiore. Le sue opere, frutto di un’attività poliforme, sono indubbiamente una sfida e al contempo uno stimolo continuo ad un interrogarsi per provocare emozioni e sensazioni ma soprattutto risposte che aiutano ad interpretare una realtà in costante cambiamento ed evoluzione…
Luigi Losa
Eugenio Galli è un artista innovativo, espressione di certe inquietudini del presente che media in opere di chiaro intento spirituale, ricche di suggestione. All’interno di un suggestivo itinerario personale, il suo incontro con il Salento e con una delle sue figure più carismatiche si è concretato in un risultato artistico di indubbio interesse e il “Premio Turris Magna 2011” a lui consegnato vuole testimoniare come nessun ambito territoriale può essere chiuso a chi sa frequentare l’arte e la spiritualità.
Hervé A. Cavallera
…L’artista italiano, vanto della Brianza, affronta sculture grandi e piccole in acciaio cor-ten, materiale adesso molto in uso nella scultura contemporanea, con il quale ritaglia, aggiunge, compatta forme che vivono la loro verticalità in modo intensamente plastico. Scansione ritmica, allusività, simbologie, tutto si avvita anche scultoreamente in una problematica informale che grazie ai condizionamenti materici del colore e degli acidi contribuisce ad interiorizzare i valori della visione. L’efficacia di queste sculture, grandi e piccole, ma tutte innervate di poesia e di grazia nello spazio in cui svettano per via della verticalità capace di parlare attraverso le superfici purissime che invitano ad una percezione tattile, è un magistero alto e profondo in quanto le forme tendono ad alienare il corporeo nello spazio puro. L’intarsio plastico di Eugenio Galli vive oltre il lavoro di Consagra, che pure ha indagato sulla spazialità bidimensionale, perchè la poetica della nucleoscultura con lui tiene in tensione sia il rigore stilistico e intellettivo che le esplorazioni esistenziali che lacerano la piastra, divenendo una sorta di visione storia del mondo…
Carlo Franza
Eugenio Galli con la sua pittura esalta i bianchi e prorompe in quei cromatismi con lacerazioni cromatiche improvvise che scheggiano la tela, quasi tagliandola in verticale, come se il baluginare dei colori divorasse la luce della conoscenza del mondo. …Quella di Galli è una ricerca appassionata di conoscenza del mondo. Conoscenza di un mondo incommensurabile nel quale l’io naviga a vista e cerca un filo conduttore, un appiglio “per non cadere in cielo” come scrive in una sua lirica il poeta Giovanni Pascoli. Anche Galli rientra nel coacervo ideologico complesso e diversissimo di questo secolo trascorso, per studiare se stesso piccola fibra dell’universo: Fibra di luce.
Vittorio Sutto
Galli è un esteta raffinato che dialoga con il proprio spirito (e con la nostra anima) alla ricerca di nuove forme espressive. Nelle sue opere dai toni delicati e sfumati, la luce è l’interprete principale; una luce esistenziale capace di trafiggere la tela (come i tagli di Fontana), che va oltre l’immagine, per catturare lo spirito di chi la osserva.
Chiara Cinelli
…nowadays, this artist from Seregno conveys a soft and delicate use of color, where we see moveable volumes, precious shades and harmonies, and glimmers of meaning and beauty emerging, in a painting which is like a glowing furnace of a newly formed world, the script of a cosmic language, the eyes’ window to the dominion of the soul…
Domenico Montalto